Ho Tzu Nyen, R for Resonance, 2019
Installation with VR 360-degree video, ambisonic sound through headphones, single-channel HD video projection, 5-channel sound, dimensions variable. 
Co-produced by Sharjah Art Foundation, Rockbund Art Museum Shanghai and Edouard Malingue Gallery
Courtesy of the Artist and Edouard Malingue Gallery
Mostre

R FOR RESONANCE
HO TZU NYEN

21.02.2020—09.05.2020

Inaugurazione 21 Febbraio, ore 19

A cura di Emanuele Guidi

Nella sua prima mostra personale in una istituzione italiana, l’artista Ho Tzu Nyen presenta “R for Resonance”, l’ultima integrazione al suo progetto in divenire dal titolo “The Critical Dictionary of Southeast Asia (CDOSEA)”.

Iniziato nel 2012, CDOSEA è un progetto di ricerca a lungo termine sul “Southeast Asia”, il Sudest asiatico, regione di provenienza dell’artista e identità geografica forgiata e imposta dai poteri coloniali Britannici negli anni ’40 come modo per unire ed amministrare un vasto territorio popolato da comunità con lingue, credenze e organizzazioni sociopolitiche differenti. Espandendo costantemente il CDOSEA Ho Tzu Nyen produce un approccio metodologico sostenibile che gli permette di portare avanti un’indagine critica continua sull’identità di una regione modellata da confini confusi.

R for Resonance si articola in un’esperienza di realtà virtuale (VR), un audio-video installazione ed un wall text editato appositamente per l’iterazione ad ar/ge kunst: un ambiente composito che scandisce l’incontro del pubblico con i diversi livelli di significato dell’opera e con la complessità della pratica artistica che attraversa vari media e discipline come film, teatro, musica e scrittura.

Ho Tzu Nyen esplora il fenomeno della risonanza come qualità associata con il suono del gong, uno strumento in bronzo utilizzato in tutta la regione per accompagnare musicalmente i rituali spirituali e sociali. La risonanza è proposta quindi come “motore concettuale principale” attraverso cui poter pensare il Sudest asiatico e le relazioni tra tutti i suoi elementi. In questo contesto la realtà virtuale opera come una macchina editoriale immersiva che favorisce forme di comprensione “altre” rispetto all’intelletto; si tratta di una tecnologia che asseconda una forma di conoscenza fisica, cognitiva ed empatica e permette di muoversi attraverso il groviglio di soggetti, viventi e non, paesaggi e materiali, climi e storie che popolano e costituiscono il Southeast Asia.

Biografia

Ho Tzu Nyen ha studiato arti figurative al Victorian College of the Arts di Melbourne e Studi sul Sudest asiatico alla National University di Singapore. Mostre personali includono, tra le altre: Artspace, Sydney (2011); Mori Art Museum, Tokyo (2012); Asia Art Archive, Hong Kong (2017); McaM, Shanghai (2018); TPAM, Yokohama (2018); Edith Russ Haus, Oldenburg (2019). Nel 2011 Ho Tzu Nyen ha rappresentato Singapore alla 54esima Biennale di Venezia. Recenti mostre collettive comprendono: 10. Shanghai Biennial (2014); Guggenheim, Bilbao (2015); Guggenheim, New York (2016); QAGOMA, Brisbane (2016); House of World Cultures, Berlin (2017); Dhaka Art Summit, Dhaka (2018); Gwangju Biennial, Gwangju (2018); National Gallery, Singapore (2018); Sharjah Biennial 14 (2019). Nel Dicembre 2019 Ho Tzu Nyen è stato menzionato nella Power 100 di Artreview, la classifica delle personalità più influenti nel mondo dell’arte contemporanea.

Con il gentile supporto di:
Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Cultura
Fondazione Cassa di Risparmio, Sudtirolo
Comune di Bolzano, Ripartizione Cultura
Dr Schär